L'importanza del nome di dominio per le imprese
Negli ultimi decenni Internet ha rivoluzionato la nostra società, cambiando le nostre abitudini come persone e offrendo alle imprese nuovi strumenti ed opportunità.
Di pari passo, sono però emerse complicazioni e sfide: con la sua portata globale e la sua capillarità, si sono moltiplicati i pericoli per i diritti di proprietà intellettuale ed è diventato più difficile individuarne gli utilizzi impropri.
Uno dei temi chiave che i professionisti legali e le aziende hanno dovuto affrontare è quello della tutela più consona e regolata del nome di dominio, ovvero del nome che dev’essere digitato per connettersi ad un determinato sito internet (che altrimenti sarebbe identificabile solo da una fredda e generica sequenza di numeri).
È facile intuire che per un brand, possedere il proprio nome come dominio connesso al proprio sito istituzionale sia un importante vantaggio in termini di riconoscibilità, di immagine e di reperibilità: l’utente che vuole connettersi al sito di Disney dovrà semplicemente digitare disney.it o disney.com per entrare in contatto con l’azienda.
Tuttavia, la “regola” di Internet vuole che un dominio sia assegnato a chi per primo ne fa richiesta di registrazione. Agli albori della storia di Internet questo sistema è stato sfruttato da privati e aziende per occupare i domini di interesse strategico spesso corrispondenti a nomi di persone od aziende famose, con l’obiettivo di rivenderli ai soggetti interessati ad un prezzo maggiorato.
Questa situazione ha portato a diverse battaglie legali, a fronte di un sistema giuridico che non teneva conto dei nuovi scenari emersi con Internet: è stato quindi necessario definire un chiaro inquadramento del nome di dominio.
Una caratteristica fondamentale per il nome di dominio è la sua univocità: non ci possono essere due domini identici altrimenti sarebbe impossibile connettersi con le pagine desiderate e quindi è un elemento che distingue e identifica i siti internet.
Questi aspetti sono, in parte, condivisi dal marchio registrato, che ricordiamo essere un segno che rende un prodotto o servizio contrassegnato immediatamente riconoscibile per il pubblico e riconducibile all’azienda che la detiene.
Sulla base di queste considerazioni, il legislatore italiano ha stabilito che un nome di dominio utilizzato nell’attività economica è equiparabile ad un marchio di fatto e può addirittura essere utilizzato per contrastare domande di marchio successive (Art. 12.1.b CPI, Codice della proprietà industriale, D.Lgs. n 30/2005).
Tale indirizzo è ripreso anche dall’Art. 22 CPI che annovera il nome di dominio come uno dei segni distintivi utilizzati nell’attività economica (insieme a ditta, denominazione sociale ed insegna) per i quali il titolare di un marchio anteriore può vietarne l’utilizzo a terzi.
È quindi possibile per il titolare di un marchio agire per rivendicare la titolarità di un dominio registrato da terzi qualora sia provata la mancanza di interesse del registrante, la malafede del titolare e vi sia un rischio di confusione con il proprio marchio registrato.
Il nome di dominio è quindi un aspetto importante nella comunicazione e nell’identità di un’azienda, e come tale va tutelato al pari di brevetti, design e marchi: affidati ai professionisti di Dragotti & Associati che dal 1978 assistono clienti italiani e esteri nella protezione della proprietà intellettuale e industriale.