Attenzione al rebrand: X contro i marchi già registrati
Il rebranding è una strategia aziendale utilizzata per dare una nuova immagine ad un’azienda o ad un prodotto. Sebbene la scelta di un nuovo nome o logo può sembrare una decisione creativa, esistono delle implicazioni legali. Infatti, il rischio maggiore è quello di incappare in un conflitto con marchi registrati esistenti. L’esempio lampante di questa problematica è rappresentato dalla recente decisione di Elon Musk di rinominare Twitter in “X”.
Twitter, il celebre social media noto in tutto il mondo, ha recentemente subito un rebranding sorprendente. Il suo iconico nome è stato trasformato in una singola lettera: X. Ma dietro questa apparente semplicità, si cela un vortice di complicazioni legali. Secondo diversi rapporti, ci sono quasi 900 marchi registrati attivi negli Stati Uniti che usano la lettera “X”. Ancora, nell’Unione Europea, sono stati registrati oltre 260 marchi associati alla stessa lettera.
Un mare di X: la controversia sul marchio registrato
Questo non solo rende la scelta del nome “X” potenzialmente problematica dal punto di vista del marchio registrato, ma suggerisce anche un possibile errore strategico. O quantomeno la possibilità che l’azienda sia disposta ad affrontare spese legali ingenti per perorare la sua scelta di rebranding.
Grandi aziende come Meta (precedentemente Facebook) e Microsoft possiedono diritti di proprietà intellettuale sulla lettera “X”. Microsoft detiene un marchio “X”; relativo alle comunicazioni per la sua console di videogiochi Xbox dal 2003., d’altro canto, possiede un marchio registrato che copre una lettera “X” blu e bianca per settori che includono software e social media.
Non solo le aziende tecnologiche, ma anche rockstar, produttori di auto e brand sportivi come Metallica, Honda e Adidas hanno versioni di “X” come marchio registrato. Questo scenario rende ancora più intricata la situazione legale per la nuova identità di Twitter.
Il rischio di azioni legali
Il potenziale per il contenzioso è ampio. Le aziende investono tempo, risorse e capitali per costruire e proteggere la loro identità. Quando ritengono che la loro immagine di marca, o il loro marchio registrato, sia minacciato o compromesso, sono spesso pronte a difenderlo attraverso le vie legali.
Nel caso di “X” su parecchi media americani sono comparsi articoli a firma di esperti e avvocati. L’opinione generale è comune: c’è una elevata probabilità che Twitter venga citato in giudizio per questa decisione di rebranding. Sebbene Meta e Microsoft potrebbero non agire immediatamente, sarebbero costrette a farlo non appena percepissero che la loro “brand equity” associata alla lettera “X” fosse minacciata.
Lezioni dal rebranding di Twitter: cosa bisogna considerare
Il caso di Twitter / X è emblematico. Quando si considera un rebranding, sempre altamente consigliabile eseguire una ricerca approfondita al fine di valutare appieno il panorama legale dei marchi registrati in essere nonché considerare adeguatamente i possibili rischi connessi alla prosecuzione dell’iniziativa commerciale.
Ecco alcuni passi chiave da considerare:
- Ricerca approfondita. Prima di effettuare qualsiasi cambiamento, le aziende dovrebbero eseguire una ricerca esaustiva per assicurarsi che il nuovo nome o logo non violi dei marchi registrati esistenti. Oppure, una volta appurato che violi qualche marchio registrato, capire se e come sarà possibile vincere la battaglia legale che molto probabilmente ne seguirà.
- Consultare gli esperti. Incaricare avvocati specializzati in marchi registrati o consulenti in proprietà intellettuale può prevenire possibili complicazioni legali in futuro.
- Immaginare l’attrattiva futura del marchio. Oltre alle considerazioni legali, le aziende dovrebbero considerare come il pubblico percepirà il nuovo marchio. Un rebranding mal eseguito potrebbe alienare i clienti esistenti o danneggiare la reputazione dell’azienda.
Conclusione
Il rebranding può essere una strategia efficace per rinfrescare l’immagine di un’azienda e allinearla meglio ai suoi obiettivi attuali. Tuttavia, come mostra il caso di “X”, è cruciale prestare attenzione al panorama dei marchi registrati. Affrontare questi problemi in anticipo può prevenire costosi contenziosi e garantire una transizione fluida verso una nuova identità di marca.
Eseguire un rebrand usando un marchio “problematico” può essere complesso e spesso richiede ingenti investimenti in spese legali. Questo perché – se qualcuno dovesse sentirsi minacciato – tenterà di proteggere le proprie idee, i propri design e il proprio marchio distintivo.
Sia che voi siate in procinto di fare un rebranding sia che siate “vittime” di un’azione di rebranding da parte di altre aziende lo Studio Dragotti sarà onorato di assistervi. Dragotti & Associati è uno studio professionale specializzato nella consulenza in materia di protezione della proprietà intellettuale ed industriale.
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