Quanto può costare la violazione di un brevetto?
Si stima che oggi più dell’80% del valore generato dalle grandi imprese sia legato ai propri asset immateriali: tra questi ci sono senza dubbio i brevetti che, garantendo un diritto d’uso esclusivo su un’innovazione, permettono all’azienda che li detiene di ottenere importanti vantaggi sulla concorrenza, per esempio ottimizzando i propri processi produttivi oppure offrendo prodotti migliori.
In questo scenario, è prioritario assicurarsi che le proprie invenzioni non vengano sfruttate da altre imprese: ciò richiede, preventivamente, un’accurata formulazione della corrispondente domanda di brevetto, per assicurarsi di tutelare tutte le caratteristiche essenziali dell’invenzione e quindi definire in modo inattaccabile l’oggetto di tutela; successivamente al deposito della domanda è ugualmente importante effettuare una costante vigilanza sulla concorrenza, per individuare prontamente gli eventuali casi di violazione brevettuale.
Se effettivamente si riscontra una violazione, è necessario rivendicare il proprio diritto all’uso esclusivo dell’invenzione brevettata, avviando una procedura di contenzioso, in cui si mira a dimostrare che la violazione è effettivamente avvenuta. La fase di contenzioso brevettuale può durare da uno a quattro anni, a seconda delle giurisdizioni.
Spesso le due parti preferiscono raggiungere un accordo prima dell’emissione della sentenza, per ridurre le spese legali necessarie ad affrontare l’intera procedura nella sua interezza e che, a seconda delle giurisdizioni, possono essere molto onerose; ad esempio nel 2017, i tribunali statunitensi hanno emesso sentenze in cui il valore medio tra rimborso dei danni e spese legali era di 10,2 milioni di dollari. Ma questa è solo la punta dell’iceberg, perché nel corso degli anni sono state emesse sentenze per cifre ben più elevate.
Negli Stati Uniti, il record è detenuto dalla causa Idenix vs Gilead Sciences Inc del 2016 per un totale di 2,54 miliardi di dollari, stimati come 10% delle royalties sulle vendite effettuate da Gilead Sciences Inc utilizzando il brevetto di Idenix per il trattamento dell’epatite C.
Nel 2018, invece, è stato deciso che Intel doveva pagare 2,18 miliardi di dollari alla VLSI Technology, per l’uso non autorizzato di tecnologie per il miglioramento della velocità e della potenza dei processori; cifra simile (2,15 miliardi di dollari) quella chiesta complessivamente a Teva Pharmaceuticals e Sun Pharma nel 2013 per la commercializzazione della versione generica di un farmaco di Pzifer che era ancora tutelato da brevetto.
Questo non solo dimostra non solo quanto può valere un brevetto, ma anche l’importanza di prestare attenzione, da una parte, a non commettere infrazioni e, dall’altra, di difendere la propria proprietà intellettuale assiduamente: per far questo, è importante farsi assistere da consulenti esperti in materia di proprietà intellettuale.