Come si trasferisce una proprietà intellettuale?
Marchi e brevetti registrati sono proprietà intellettuali possedute dal soggetto che ha condotto la procedura di registrazione, che conseguentemente ne detiene il diritto a un uso esclusivo.
Nonostante siano immateriali, marchi e brevetti sono comunque a tutti gli effetti beni e quindi possono essere impiegati per trarre profitto stipulando un contratto con un altro soggetto interessato a utilizzarli per sé.
Il trasferimento di un diritto di proprietà intellettuale a un soggetto terzo prevede la concessione di una licenza oppure la cessione definitiva dei diritti di uso dal detentore originale alla parte interessata secondo le modalità stabilite nel contratto, che possono indicare la durata (nel caso delle licenze), eventuali limiti di impiego e la forma di remunerazione, che può variare da una cifra fissa a una percentuale sui guadagni derivanti dall’impiego del marchio o del brevetto (royalties).
Chiaramente, in questo genere di operazione è consigliabile affidarsi a un professionista specializzato in materia di proprietà intellettuale, che sia in grado di redigere un contratto che soddisfi entrambe le parti coinvolte.
Oltre ai termini contrattuali di questi trasferimenti, bisogna prestare particolare attenzione all’eventualità in cui l’operazione avvenga tra stati diversi.
Infatti, affinché il titolare del marchio o del brevetto abbia effettivamente potere contrattuale serve che il diritto di proprietà intellettuale abbia validità nelle giurisdizioni in cui opera il soggetto interessato.
Per questo serve è importante estendere preventivamente i diritti di proprietà intellettuale in tutte le giurisdizioni di potenziale interesse.